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Aconcagua 6.962m


28 gennaio 2011


Sveglia alle 3.30, tutt’intorno al fondo della tenda ci sono 3 cm di ghiaccio vivo, scaldiamo l’acqua per il te, mangiamo qualcosa, ci vestiamo e alle 4.30 usciamo dalla tenda di campo Colera. Partiamo dietro una comitiva di giapponesi molto lenti.
Vento a 35km/h, temperatura reale –13°C , temperatura percepita –25°C, ma io sto bene nel mio piumino. Dopo uno sprazzo di sole a plaza Indipendencia inizia il lungo traverso all’ombra sul versante sopra Plaza de Mulas che vediamo piccolo piccolo duemila metri più in basso. Il traverso sale graduale verso la canaleta. E' forse il tratto in cui fare più attenzione essendo largo meno di mezzo metro e con neve ghiacciata. Non è particolarmente difficile ma se si esce dal tracciato si rischia uno scivolone sul pendio di 60°, come è capitato ad un tedesco il giorno prima. Lui non è riuscito a fermarsi.
Alle 10.30 siamo all’attacco della canaleta e finalmente al sole, ora il piumino non serve più. Anche nella canaleta la neve è ghiacciata, la pendenza è tra i 40° e 45°, a tratti ci sono dei buchi che costringono a passi lunghi. Dopo quasi 2 ore il mio altimetro segna 6.300, sono presa dallo sconforto e sto quasi per rinunciare quando un ragazzo in discesa si congratula felice e mi dice che sono arrivata. L'ultima svolta a destra e sono in vetta!!!! 
Stringo la mano ad Angelo, ci facciamo qualche scatto vicino alla minuscola croce e ansimando felice mi guardo intorno a 360°. Le montagne sono tutte sotto di noi, molto sotto di noi, eppure molte superano i 5.000m; si intravede anche l'oceano e la linea dell'orizzonte è curva. Ce l'ho fatta, ho realizzato il mio sogno, sono qui a quasi 7mila metri di altezza e un saluto va a Cristina, Daniele e Alberto rimasti per sempre in montagna.  
Ancora qualche foto ma arrivano veloci dei nuvoloni e dobbiamo scendere senza indugi. Il percorso è una striscia bianca di neve compattata dai tanti alpinisti passati. Il sole di ieri ha sciolto la neve sulle pendici della montagna e ha lasciato solo questa striscia di neve dura, basta seguirla, non ci si può perdere. E invece Angelo, davanti a me, dopo un dosso a plaza Indipendencia, sparisce dalla mia vista e scende direttamente al campo base a 4.350m. Quando riesco ad avere sue notizie è troppo tardi per smontare il campo e scendere. Il tempo è peggiorato con neve e nebbia, così trascorro un'altra freddissima notte a a 6mila metri. 



Aconcagua dall'ingresso del parco
Campo Concordia
Colori
Verso Plaza de Mulas
Frane
Una distanza infinita
Plaza de Mulas
Aconcagua dalla mia tenda
Verso i campi alti
Dopo una notte a 6.000m
Verso la cima

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