Djerba
L'isola dei mangiatori di loto in cui approdò Ulisse, per noi solo una breve sosta nel viaggio verso il deserto.
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Matmata
Il villaggio troglodita berbero. Le abitazioni sono scavate nel terreno per una pronfndità di circa 7 metri, intorno a un cortile si aprono dei cunicoli che portano alle stanze interne.
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Ksar Ghilane
Oasi nel grande Erg orientale e punto di partenza del nostro trek. Ksar significa fortificazione e in quad andiamo a vedere i ruderi di quello romano.Sorprendente non solo trovare un'oasi nel deserto ma la pozza di acqua calda.
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Trek
Cinque giorni di trek nel deserto di dune del grande Erg orientale da Ksar Ghilane a jebel Timbaiane. Solo noi, 6 dromedari e 3 beduini.
Chi ha detto che il deserto è monotono, vuoto, piatto, arido? Ogni giorno l’ambiente cambia: piane sassose, dune a perdita d’occhio, alture rocciose, “piazzole” di sassi tra labirinti di sabbia e poi arbusti, ginestre in fiore, camomilla, tappeti di fiori gialli, blu e il profumo indimenticabile del deserto di garofani selvatici.
Esperienza indimenticabile quella della carovana con i suoi ritmi lenti e le corvee quotidiane, il ritorno all’essenziailtà, scoprire il lusso di una bottiglia d’acqua per lavarsi, il recupero della consapevolezza e della distinzione tra il superfluo e il necessario.
Chi ha detto che il deserto è monotono, vuoto, piatto, arido? Ogni giorno l’ambiente cambia: piane sassose, dune a perdita d’occhio, alture rocciose, “piazzole” di sassi tra labirinti di sabbia e poi arbusti, ginestre in fiore, camomilla, tappeti di fiori gialli, blu e il profumo indimenticabile del deserto di garofani selvatici.
Esperienza indimenticabile quella della carovana con i suoi ritmi lenti e le corvee quotidiane, il ritorno all’essenziailtà, scoprire il lusso di una bottiglia d’acqua per lavarsi, il recupero della consapevolezza e della distinzione tra il superfluo e il necessario.
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Chott el Jerid
Lago salato di 5.000 kmq, una piatta distesa bianca di sale e sabbia, con alcune zone acquitrinose, alcune pozze bianche, rosse o azzurre con giochi di riflessi/miraggi all’orizzonte e in fondo le palme delle oasi. E non poteva mancare la tempesta di sabbia e sale.
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Chebika
Oasi di montagna lussureggiante. Il vecchio paese di fango e legno sorto in epoca romana è “sciolto” da un’alluvione
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Tamerza
Altra oasi di montagna con un canyon in cui scorre il "fiume" generato dalla “grande cascata”, in realtà tre saltini di un paio di metri con meno acqua che nella mia doccia ma sufficiente per far sbocciare un paradiso di verde lungo tutto il corso del fiumiciattolo fino giù in pianura. Potenza dell’acqua.
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Tozeur
La medina vecchia è molto ammalorata ma sono rimaste alcune case il famoso bugnato: mattoni disposti in forme geometriche come un ricamo di tappeto.
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